sabato 15 marzo 2014

This Must Be the Place, this must be Shakespeare


Uno dei monologhi più famosi di Shakespeare, forse, è quello di Shylock nel Mercante di Venezia. Il monologo fa riflettere sulla sostanziale uguaglianza ontologica degli esseri umani: siamo tutti accomunati dalla fragilità, dal bisogno di essere amati, curati, dall'inevitabilità del dolore, dalla finitezza della nostra vita. È questo il grande insegnamento di Shakespeare, di cui ho sentito l'eco anche in This Must Be the Place di Sorrentino

Cheyenne, fragile ex popstar

Cheyenne, fragile e depresso, un tempo celebre popstar,  si è ritirato  dalla scena musicale ma è rimasto attaccato all'estetica di quando era un idolo dei teenager: look dark, viso truccato di bianco, labbra rosse e capelli cotonati. Sì, è proprio Robert Smith il personaggio a cui si è ispirato Sorrentino. Almeno nell'estetica, perché poi la storia prende una strada che con il cantante inglese non c'entra più nulla.

martedì 4 marzo 2014

Chi è Lili Brik?

Attrice e ballerina, femme-fatale, donna di straordinario fascino e fascinazione, Lili Brik stregò e tenne avvinto a sé fino alla morte il poeta russo Majakovsky, diventandone sua musa ispiratrice, sua croce e delizia. Capelli corti e neri, occhi scuri e vivaci, "pieni di malia", piccola come una bambina, fa pensare a una donna intrappolata in un corpo da lolita.  Ho cercato le sue foto per capire cosa ci fosse in lei che riuscì a soggiogare  Majakovsky, a spingerlo a scrivere per lei poesie e infiammate e spesso disperate lettere d'amore, a spingerlo a iniziare una convivenza a tre, come in una specie di Jules e Jim ante litteram, in cui lui, lei e il marito si erano dati i soprannomi di "cucciolo","micia" e  "gatto".

Lilya Brik