La storia
Il dramma, il penultimo di Cechov, si svolge intorno al nucleo familiare di tre sorelle e un fratello provenienti dall'alta borghesia russa, che hanno perso la madre e da poco anche il padre. Si sono trasferiti in un piccolo paese, ma progettano di tornare a Mosca.La sorella più piccola, Irina, ha vent'anni e sogna l'amore; la seconda sorella, Mascia, è sposata con un professore di ginnastica ma non è più innamorata di lui; la maggiore, Olga, non ha trovato marito e lavora come insegnante in una scuola. Oltre a loro tre c'è anche un fratello: Andrej, che sogna di diventare professore a Mosca ma che si innamora e sposa una ragazza del paese, Natascia.
Le trappole del destino
I quattro fratelli si muovono nei quattro atti del dramma cercando la loro felicità o almeno una sistemazione, un accomodamento alla vita.Irina finisce per cedere alla corte di un barone di cui però non è innamorata. Mascia si innamora di un comandante sposato con un'altra donna. Olga accetta il suo destino di solitudine. Il matrimonio di Andrej si rivela un terribile errore e inoltre lo costringe a rinunciare alle sue ambizioni. Durante il dramma il progetto di tornare a Mosca viene riproposto dalle sorelle, ma qualcosa lo rende ogni volta sempre più lontano e i personaggi sono come paralizzati in un destino che odiano ma a cui non sanno sottrarsi.
La ricerca della felicità
Gli eventi travolgono i quattro fratelli in un crescendo drammatico e conducono a un tragico epilogo. Solo chi ha cuore duro e "buon senso", solo chi si è riparato con l'ombrello della sua mediocrità è riuscito a proteggersi dalle intemperie della vita. Come Natascia, che appare dapprima una ragazza semplice e un po' ingenua, ma sposa Andrej per interesse e si rivela una donna cinica e materiale. O come il marito di Mascia, pieno di retorica e asservito ai superiori, che fa finta di non accorgersi della tresca della moglie per non avere problemi.Sognate pure, sembra dire Cechov, ma abbiate sogni piccoli, che possono toccarsi allungando una mano. Voi che avete sogni grandi, sognate, inseguite pure il vostro amore, la vostra felicità, ma sappiate che non è né qui, né ora. E quando quel sogno di felicità è sfumato, non rimane che lavorare, conclude Irina alla fine della piece alzando i begli occhi al cielo, mettere il nostro lavoro a disposizione degli altri, di chi ne ha bisogno, per costruire un mondo migliore. Allora, forse, un giorno sarà possibile a qualcuno godere di quella felicità che a noi è negata.
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