domenica 15 giugno 2014

Quello che nessuno aveva mai raccontato sulla signora delle Camelie

Alphonsine Plessis alias marie du Plessis
Marie du Plessis fu la cortigiana bella e raffinata, celebre nella Parigi di metà Ottocento, immortalata da Dumas figlio ne La signora delle camelie, che a sua volta ispirò la Traviata di Verdi: noi la conosciamo così, attraverso il loro racconto, nell'attimo prima dello sfiorire, quando la malattia e poi la morte la riscattano da ogni peccato. Adesso la scrittrice inglese Julie Kavanagh ne rivela in un libro (La ragazza che amava le camelie)  la prima parte della vita, quella più prosaica, e svela come una bella e scaltra contadina riuscì, con cinismo e freddezza, a diventare una delle cortigiane più ambite e famose di Parigi.

Una donna, molte identità

Una donna dai tanti nomi e altrettante identità: nata Alphonsine Plessis, scelse il nome più aristocratico Marie du Plessis per la sua carriera parigina; Dumas figlio, che con lei ebbe una fugace relazione, la chiamò Marguerite Gautier nel suo romanzo; infine Verdi scelse per lei il nome di Violetta Valéry. Tutti questi nomi sono comunque riconducibili a un'unica immagine di donna, quella che incarna l' "archetipo romantico" di ragazza in grado di innamorarsi, di provare sentimenti nobili, osteggiata da una società ipocrita e benpensante, punita da un destino crudele, sfiorita come un bel fiore, troppo presto, troppo ingiustamente.

 Il libro

 Non si parla però, né nel romanzo, né nell'opera, di come Alphonsine arrivò a fare una simile fortuna: nel libro La ragazza delle camelie la scrittrice inglese Kavanagh ne ricostruisce l'esistenza dagli inzizi fino all'apice del successo. Racconta una donna intelligente e scaltra, cinica anche, disposta a scendere a compromessi e a farsi largo in una società crudele, che non perdona chi commette errori, dove tutto è lecito finché si mantengono le regole del silenzio e della discrezione. Una società a cui la giovane Alphonsine riesce a tenere perfettamente testa, tenendo avvinti a sè molti uomini che la mantengono volentieri (tra cui dumas padre, il pianista Liszt, e altri uomini potenti e di spicco dell'epoca).


Non so se lo leggerò perché...

Sappiamo tutti che Marie/Marguerite/Violetta non fosse una donna pura e casta, e tutti abbiamo sempre saputo che la ricchezza e le conoscenze di cui disponeva non le piovvero dal cielo. Eppure forse abbiamo sempre desiderato non saperlo, finendo per innamoraci, anche noi, di quella ragazza così giovane e bella, capace di un amore profondo e puro, che si è servita, ma è stata soprattutto usata, da una società  cinica e priva di scrupoli, dove una ragazza povera non aveva poi molta altra scelta se non vendere se stessa.


Il libro che forse leggerò:
La ragazza delle camelie di Julie Kavanagh (Einaudi, pagg. 250, euro 19,50)
Articolo da cui ho saputo dell'esistenza del libro: Corrado Augias su Repubblica del 6 giugno 2014

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